May 24, 2010

Il supernano sulle punte

Scuola di danza.
Mentre la supernana si sta cambiando da sola nello spogliatoio (dai mamma che sono grande vado da sola...) io prendo accordi con la segretaria per il saggio (ho un'agenda stracolma di impegni questo mese...pure quelli di danza e va bè). Il supernano nel frattempo cerca di attirare l'attenzione della bella ragazza che gentilmente mi sta spiegando tutte le oscure modalità per poter acquistare un biglietto a teatro...e inizia con il balletto del cow-boy dell'asilo...canta pure "chi non balla in compagnia o fa il ladro o fa la spia". Non mi accorgo che la maestra della supernana, che era indaffarata a cercare un cestino per il balletto, si ferma ad osservarlo con attenzione...ecco, ho pensato, il solito adulatore. Chissà quando sarà grande!
Ok. La lezione comincia e io ne approfitto per fare qualche spesa con il supernano, che ora protesta per avere le patatine.
Torniamo. La lezione è terminata. Prendo la supernana per sistemarla (quando è stanca non è più "grande" e perciò la devo vestire io). Mentre armeggio con il body, arriva la maestra. Si siede. E con aria seria, mi chiede quanti hanni ha il supernano. 5, rispondo. Ma sa signora che ha un'ottima coordinazione? Sì, rispondo io, peccato che non sappia ancora parlare come si deve e...ma la maestra è seria! Dice che ha un corso di bambini di cinque anni ma che nessuno è così coordinato e con tanta memoria per i movimenti...alla fine non mi chiede di portare a danza pure lui?!?
E così ho scoperto che il vero talento "sulle punte" di casa era lui!!
Potenza del supernano.

May 16, 2010

La maestra cattiva

La mamma di M. mi urla in faccia davanti alla porta della scuola (per fortuna almeno i bambini se ne sono andati a casa). Mi urla in faccia che non vuole che io insegni più a suo figlio. Mi urla che sono una maestra cattiva...
Dunque...facciamo un passo indietro. Porto la merenda a scuola a M. quando so di essere nella sua classe perchè so che altrimenti non mangerebbe fino all'ora di pranzo. E va bene. Ho regalato decine di penne, matite, gomme, quaderni (così come le mie colleghe si intende) a M. perchè altrimenti non avrebbe su che lavorare. E va bene. Mi faccio mille pensieri su come farlo rendere partecipe ad una scuola che lui odia, facendo lunghi discorsi sul fatto che gli voglio bene, che è un bambino intelligente. E va bene. Parlo e scrivo comunicazioni ai genitori (così come le mie colleghe si intende) sul suo comportamento, sul fatto che picchia i compagni, che canta e salmodia nella sua lingua  durante le lezioni, che non ha il materiale, che non studia e non fa i compiti. E va bene. Finchè un giorno mi permetto di dire a sua madre che lo vorrei bocciare (ci intende "vorrei" come "minaccia") perchè se lo meriterebbe. Ah! No! Allora non va bene. Finchè lo sopporto, lo tratto come un "diverso" perchè "lui poverino", mi scanno e perdo la salute (e le mie colleghe pure, si intende) va tutto bene. Ma se mi azzardo a chiedergli di stare alle regole e di pagare perchè non le ha rispettate allora no. Allora sono una maestra cattiva.
Più che cattiva sono una cretina. Ti ricordi la "maestra che sorride a lezione"? Un sorriso da stronza. Sai come è finita? Sai che il papà ha pianto quando gli ho fatto notare che sua figlia ha paura di lui perchè lo vede menare a sangue suo fratello? Sai che il papà mi ha mandato a dire che avevo ragione io? Sai qual'è stata la conseguenza? Che ora il fratello se le prende tra le quattro mura del garage, mentre la sorellina se ne sta ignara in casa a guardare la Tv...Quando si perde su tutta la linea.