March 27, 2010

Buona Pasqua!






Sabato Santo...cucinato tutto il giorno, stirato, pulito, preparato..ok siamo pronti per festeggiare la Pasqua.
Ore 21.00: nani a letto. Mamma stanca...guardiamo un po'...zapping...arriva la nana: "Mamma ho fatto un brutto sogno!"...Oddio, un brutto sogno? E che cosa hai sognato? Dai non ti preoccupare. Bacino, coccole, sogni d'oro.
Ore 21.30: silenzio...mi rigiro nel letto...non ho voglia di leggere...ritorna la nana:"Mamma, non riesco a dormire, ho fatto un brutto sogno!"...ok papà è fuori dormi nel lettone con me, ok?
Ore 21.40: silenzio...ora dormono tutti...io mi rigiro nel letto pensando a che cosa possa averla spaventata...il sonno se n'è andato...
Ore 00.30: sono ancora qui a pensare a cosa devo fare domani...arrivano i vicini...vanno in bagno...vanno a letto...dopo un po' capisco che non stanno dormendo...rivanno in bagno...tutto tace...bene ora posso dormire pure io...tanto qui non si batte chiodo...
Ore 02.40: torna papà, riporta la nana a letto...io sempre sveglia ad aspettare che mi venga sonno...papà appoggia la testa sul cuscino e poi parte con una megarussata che sveglierebbe anche un ippopotamo sordo...ok prendo il cuscino e vado in divano...
Ore 03.30: si apre la porta dei bimbi...il nanetto sulla punta dei piedi entra in camera mia e si mette nel lettone...
Ore 04.00: papà smette di russare...via libera...torno a letto...mi faccio posto vicino al nano che mi si aggroviglia addosso tipo polipo e con la sua mano sulla faccia e il suo braccio intorno al collo cerco di prendere sonno...
Ore 07.30: suona la sveglia! Che bello mi posso alzare! E' Pasqua!! Auguri a tutti!!

March 19, 2010

La denuncia




Questa superlinguaccia è per la mia cara collega.
Questa superlinguaccia è per la denuncia che minaccia di farmi.
Questa superlinguaccia è per tutte quelle insegnanti che ledono la dignità dei bambini e che non ne pagano le conseguenze.
Questa è per la tua ignoranza, per la tua maleducazione, per la tua cattiveria e meschinità. Perchè fai piangere chi non ha la mamma, perchè fai sentire in colpa gli alunni per i tuoi errori, perchè non rispetti nessuna regola della convivenza civile e perchè nemmeno le conosci.
Questa linguaccia è per tutte quelle come te, che dovrebbero essere delle educatrici e che invece rovinano l'esistenza ai bambini e alle loro famiglie.
Questa linguaccia è per tutti quelli che non denuniciano e che lasciano le cose come stanno per non rompersi le scatole.
Questa linguaccia è pure per il ministro che tu sostieni con tanto ardore.
Evviva la scuola della buona educazione, rifugio di bambini, culla della cultura, dell'amicizia e dei piccoli uomini del domani.

Happy father's day!





Chi lo vuole un babbo pelato
che quando torna è sempre arrabbiato
che non mi manda fuori a giocare
quando in casa non so cosa fare.
Che alla sera va al caffè
e non resta a giocare con me?
Che quando è preoccupato
non vuole essere disturbato?
Se lo scambi con il mio
ti regalo anche mio zio:
ci ho ripensato: "Non lo vendo,
per questa volta me lo tengo!"

March 07, 2010

Capelli bianchi




...domenica pomeriggio. Ci stiamo preparando per uscire e andare dagli zii e dai cuginetti. Tutti belli, puliti, stirati e pettinati. Come tutte le mamme sono l'ultima in bagno dopo aver sistemato nani e papà. Mi do una pettinata...ed all'improvviso eccolo lì: un ciuffo intero di capelli bianchi!!! No. Non è possibile!!! Vado in camera sconsolata e richiamo l'attenzione della mia famiglia sulla disgrazia appena calatami sulla "testa". "G. guarda! Ho i capelli bianchi...sigh sono vecchia."
Subito la mia nana, che mi vuole tanto bene così come sono, "ma no, mamma, tu non sei vecchia! sei giovane, quanti anni hai?"
Rispondo "trentotto" alla nana-saggia.
"Ecco vedi" continua con tono sicuro, come se conoscesse tutti i segreti del mondo, "hai trentotto anni! Sei vecchia se hai sessant'anni o cinquanta o quaranta".
"Eh no!" interviene papà G. con il tono di chi vuole insegnare alla propria bimba "solo a sessanta amore, solo a sessanta".
Ah! dimenticavo papà G. compirà quarant'anni il prossimo 30 luglio...hi, hi coda di paglia!

March 05, 2010

La maestra di A. sorride a lezione




...come la mettiamo? E' sabato, esco da scuola e accompagno gli alunni dai loro genitori, ed eccolo lì. Il papà di A. mi aspetta, deciso, per sapere come si sono comportati i suoi figli. E io non riesco a tacere. Come al solito. E parto con un "scusi ma cosa vuole che le dica? Tutto bene, per forza. Sono sincera, ho paura che poi a casa succeda il finimondo." Il papà mi guarda con una faccia a metà tra l'incredulo e il divertito: "perchè maestra? guardi che io i miei figli non li picchio!"...non ci ho più visto...
"Senta, io sabato scorso l'ho vista dare un pugno a suo figlio...proprio qui." Incredibile! Dice che non è possibile, il colmo è che chiede al figlio se è vero! Vuoi vedere che non se ne ricorda nemmeno? Non se lo ricorda!
"Senta, ma mi sta dando della bugiarda? Guardi che l'ho vista con i miei occhi. E un pugno lo so riconoscere, sa? Perchè un pugno è uguale in Italia e nel resto del mondo: un pugno è un pugno".
Segue una mezzora intensa. Non so dove sta il confine tra quello che ti tramandano i tuoi genitori, la tua cultura di origine in cui picchiare i figli come punizione è segno di affetto e parte dell'educazione, e il bene che vuoi ai tuoi bambini. Ma al mio perentorio "Guardi che lei abita in Italia. Io rispetto la sua cultura, ma la prossima volta che la vedo picchiare suo figlio o che vengo a sapere che lo ha fatto, io la denuncio ai carabinieri perchè è mio dovere di cittadina. In Italia non si picchiano i bambini"
La discussione cambia subito tono. Certo non sono io la prima a dirglielo, ma forse sono la goccia che fa traboccare il vaso.
Dico che lo stimo, che so che è una persona intelligente, ma che quando punisce i suoi figli in quel modo insegna loro che davanti ai problemi esiste solo la violenza...risposta "Non è vero!"...certo non è vero...però l'omone pauroso, aggressivo, insistente, picchiatore dopo poco si mette a piangere.
Io rimango spiazzata. Ma come? piangi? Allora non è vero che ci credi anche tu! Non è vero che sei convinto delle punizioni che dai ai tuoi bimbi!
Ci lasciamo dopo un'altra mezzora. Lui è ancora convinto di agire bene, però piange.
Vado a casa. Torno dai miei nani e da G. che mi aspettano felici. Penso al papà di A. tutto il pomeriggio e anche la domenica.
Lunedì a scuola incontro A. nel corridoio...mi spia sottovoce "il papà dice che hai ragione tu!".
La sorella di A. sorride a lezione.
La maestra di A. sorride a lezione.