March 05, 2010

La maestra di A. sorride a lezione




...come la mettiamo? E' sabato, esco da scuola e accompagno gli alunni dai loro genitori, ed eccolo lì. Il papà di A. mi aspetta, deciso, per sapere come si sono comportati i suoi figli. E io non riesco a tacere. Come al solito. E parto con un "scusi ma cosa vuole che le dica? Tutto bene, per forza. Sono sincera, ho paura che poi a casa succeda il finimondo." Il papà mi guarda con una faccia a metà tra l'incredulo e il divertito: "perchè maestra? guardi che io i miei figli non li picchio!"...non ci ho più visto...
"Senta, io sabato scorso l'ho vista dare un pugno a suo figlio...proprio qui." Incredibile! Dice che non è possibile, il colmo è che chiede al figlio se è vero! Vuoi vedere che non se ne ricorda nemmeno? Non se lo ricorda!
"Senta, ma mi sta dando della bugiarda? Guardi che l'ho vista con i miei occhi. E un pugno lo so riconoscere, sa? Perchè un pugno è uguale in Italia e nel resto del mondo: un pugno è un pugno".
Segue una mezzora intensa. Non so dove sta il confine tra quello che ti tramandano i tuoi genitori, la tua cultura di origine in cui picchiare i figli come punizione è segno di affetto e parte dell'educazione, e il bene che vuoi ai tuoi bambini. Ma al mio perentorio "Guardi che lei abita in Italia. Io rispetto la sua cultura, ma la prossima volta che la vedo picchiare suo figlio o che vengo a sapere che lo ha fatto, io la denuncio ai carabinieri perchè è mio dovere di cittadina. In Italia non si picchiano i bambini"
La discussione cambia subito tono. Certo non sono io la prima a dirglielo, ma forse sono la goccia che fa traboccare il vaso.
Dico che lo stimo, che so che è una persona intelligente, ma che quando punisce i suoi figli in quel modo insegna loro che davanti ai problemi esiste solo la violenza...risposta "Non è vero!"...certo non è vero...però l'omone pauroso, aggressivo, insistente, picchiatore dopo poco si mette a piangere.
Io rimango spiazzata. Ma come? piangi? Allora non è vero che ci credi anche tu! Non è vero che sei convinto delle punizioni che dai ai tuoi bimbi!
Ci lasciamo dopo un'altra mezzora. Lui è ancora convinto di agire bene, però piange.
Vado a casa. Torno dai miei nani e da G. che mi aspettano felici. Penso al papà di A. tutto il pomeriggio e anche la domenica.
Lunedì a scuola incontro A. nel corridoio...mi spia sottovoce "il papà dice che hai ragione tu!".
La sorella di A. sorride a lezione.
La maestra di A. sorride a lezione.

5 comments:

  1. Ciao... che bello conoscere in modo virtuale persone che stimano il proprio lavoro... complimenti per il blog, non lo conoscevo...
    Ti va uno scambio di link???
    Ciao a presto
    Carmelo

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  2. grazie a te! il tuo blog mi è di grande aiuto! per fortuna ci sono insegnanti come te che amano condividere con chi non ha queste specializzazioni! l'unione e la condivisione fa la forza.

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  3. Ciao Pao grazie mille sei gentilissima! il tuo blog è stato inserito nei miei links preferiti e utili...
    A presto
    Carmelo

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  4. Insegnante coraggiosa.
    Complimenti (^_^)

    Un pugno mi sembra veramente eccessivo, certi bambini però sono veramente difficili, certe volte la gioventù mi spaventa.

    Mi spaventa così tanto da farmi avere paura di avere figli.

    Ciao
    Luigi » LuVi Weblog
    La mente è come un paracadute, funziona solo se si apre

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  5. Ciao e grazie per essere passato...ma non sono per niente d'accordo con te! "certa gioventù" come la chiami tu è figlia di "certi genitori" come li chiamo io. Credo fermamente che i nostri bambini ci somiglino, nei pregi e nei difetti. A dirla tutta nei momenti di vera difficoltà mi viene da pensare a come sarebbe stata la mia vita senza i miei nani, poi li guardo e vedo in loro il mio tesoro, il mio futuro, l'amore che non potevo nemmeno immaginare! Non essere spaventato! I figli sono una grande avventura per chi, un po' se vuoi egoista e avventato, li desidera e li mette al mondo...ooops troppo filosofica 'stasera! perdona
    cheers

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